La reggia di Colorno
Nella bassa parmense, a ridosso del fiume Lorno, da cui il nome, si trova Colorno, un centro noto per la presenza di uno splendido Palazzo Ducale, detto la Reggia, e del suo Giardino Storico. La Reggia già trasformata nel ‘500 in un edificio che doveva accogliere la corte della contessa Barbara di Sanseverino era in origine un fortilizio risalente al Trecento. Il cambiamento più radicale sarà messo in atto da Francesco Farnese per opera dell’architetto Ferdinando Galli Bibbiena che plasmerà la costruzione nelle forme che ancora oggi si possono ammirare. Sarà poi Filippo di Borbone ( figlio di Elisabetta Farnese e del re di Spagna, Filippo V di Borbone) sposato con Luisa Elisabetta, figlia del re di Francia Luigi XV, ad avvalersi dei lavori dell’architetto francese Petitot che trasforma gli interni del palazzo fino a renderli simili a quelli di Versailles. La Reggia durante il periodo napoleonico diventerà “Palazzo Imperiale”, infine, dopo il Congresso di Vienna, sarà la residenza di Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone, divenuta duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla alla deposizione del marito. Nel 1871 il palazzo divenne in parte sede del manicomio provinciale deteriorando gli ambienti e iniziandone un declino che terminerà solo alla fine degli anni Settanta quando il manicomio verrà definitivamente chiuso e inizieranno i restauri necessari. Ora la Reggia di Colorno ospita un percorso di visita degli appartamenti ducali e ed è anche la sede di ALMA, la prestigiosa scuola internazionale di cucina che fu guidata da Gualtiero Marchesi. La stupenda opera del Petitot è visibile al piano nobile del Palazzo e, nonostante le spogliazioni del passato, le sale hanno conservato intatti i pavimenti, le porte, gli affreschi e gli stucchi in stile rococò ed anche l’arredo. Sicuramente l’ambiente che più suggerisce un tuffo nei fasti di corte è la Gran Sala realizzata da Petitot a metà ‘700 con stucchi, dorature e tele originali . Altrettanto originali sono i salottini cinesi di Babette e di Don Filippo di Borbone del 1753. Risale al 1789 l’Appartamento Nuovo del Duca Ferdinando di Borbone nella parte del palazzo più vicina alla chiesa di San Liborio dove il Duca soleva ritirarsi in preghiera. L’appartamento si compone di sei saloni affrescati e tra questi, assai affascinante, l’Osservatorio Astronomico.
Componente essenziale di questo palazzo è il Giardino Storico che venne pensato già come giardino all’italiana nella seconda metà del Quattrocento. Agli inizi del ‘600 Francesco Farnese fece realizzare il Grande Parco ad Antonio Galli Bibbiena che fuse l’idea del giardino all’italiana con quella del giardino alla francese aggiungendo fontane imponenti. Maria Luigia trasformerà il parco in un giardino all’inglese aggiungendo inoltre piante rare, il laghetto e le serre per la sua amata violetta e per le piante esotiche. Dopo periodi alterni di decadenza, il giardino è tornato all’antico splendore dopo il restauro del 2000 su progetto originale dell’architetto Anquetil per la sezione del giardino alla francese.