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Chiesa dell’Incoronata

La chiesa della Beata Vergine Incoronata fu voluta da Vespasiano Gonzaga come chiesa di corte, quasi una cappella privata, che venne posta dietro Palazzo Ducale, con una struttura autonoma. Costruita tra il 1586 e il 1588, presenta una pianta ottagonale e riprende fedelmente le forme della chiesa dell’Incoronata di Lodi, di scuola bramantesca.

Sabbioneta - Chiesa dell'Incoronata

L’interno è di grande impatto visivo per la ricchezza delle decorazioni parietali però lo sguardo del visitatore viene catturato subito dall’alto, dalla cupola e dai suoi cassettoni dipinti grazie ad un abile gioco prospettico che dona un’impressione di profondità totalmente illusoria.

Sabbioneta - Chiesa dell'Incoronata

Gli affreschi che decorano tutto l’interno della chiesa sono stati realizzati nella seconda metà del ‘700 e con la loro esuberante ricchezza contrastano con la sobrietà e la pulizia strutturali dell’edificio.  Sicuramente interessanti anche gli artifici prospettici che si possono notare ai lati delle otto cappelle alla base della chiesa: vengono dipinti degli spazi immaginari che partono dalla superficie muraria e si immergono in una profondità puramente illusoria e, per questo, non meno affascinante. La cappella a sinistra dell’altare centrale ospita il mausoleo funebre di Vespasiano Gonzaga con la statua in bronzo che lo rappresenta nelle vesti di un antico condottiero. La chiesa venne scelta dallo stesso Vespasiano, per volontà testamentaria, come luogo di sepoltura e fu sempre lui a commissionare a Giovan Battista della Porta il suo monumento funebre, ornato di marmi preziosi e rari. Tra gli arredi di un certo valore storico-religioso spicca una rara “Via Matris Dolorosa” composta da otto tele appese agli otto pilastri dell’edificio.

Sabbioneta - Chiesa dell'Incoronata

Altro elemento estremamente interessante, presente nella cappella dell’altare centrale, è la statua di una Vergine Addolorata ed Incoronata risalente ai primi del ‘700 in carta pesta. La sua singolare iconografia racconta della sua stessa denominazione: la Vergine è trafitta dalle sette spade che raffigurano i sette dolori. La storia di questa chiesa racconta anche di una eclatante scoperta che riguarda sempre Vespasiano Gonzaga: infatti le sue spoglie non erano mai state rinvenute. Solo nel 1988, durante i lavori di restauro della pavimentazione , grazie anche ad una minuziosa ricerca d’archivio, il parroco Don Ennio Asinari ha potuto  individuare la vera tomba  del Gonzaga. In una piccola stanza posta sotto al monumento funebre sono state rinvenute anche altre spoglie di famigliari di Vespasiano e un prezioso monile in oro zecchino, il ciondolo del Toson d’oro, conservato all’interno del Polo Museale “Vespasiano Gonzaga”.